MALKOVICH PORTA IL FESTIVAL ALL’INFERNO RACCONTANDO LA FOLLIA DI UNTERWEGER (Foto I. Trabalza)

di Carlo Ceraso

La testa appoggiata sul grembo di una donna, quello della mamma che lo abbandonò ancora piccolo. Le mani a torcere un reggiseno intorno al collo, fino a strangolare le sue vittime. Il Festival dei 2 Mondi scende all’Inferno, accompagnato da John Malkovich, straordinario interprete  di “The infernal comedy”, la rappresentazione incentrata sulla vita del pluriomicida Jack Unterweger. Il cattivo protagonista di una storia dei nostri tempi. Un viaggio attraverso i gironi danteschi dei violenti, degli assassini, dei fraudolenti e dei suicidi.  Senza ritorno.

La storia è quella del giovane Jack che, a 23 anni, comincia a scontare l’ergastolo per l’assassionio di una 19enne tedesca. Durante la prigionia che si appassiona alla letteratura, alla poesia, alla scrittura. Riuscendo, anno dopo anno, a conquistare la fiducia di quelle donne che gli scrivono in carcere. Persino l’attenzione di qualche redazione giornalistica e casa editrice. Al punto che, dopo 17 anni (è la primavera del 1990), Unterweger ottiene la grazia e la conseguente libertà. Studia, legge e scrive “per non diventar pazzo”, dice Unterweger-Malkovich sul palco. Lui che pazzo lo è. Almeno per la giustizia: in meno di due anni compie 11 omicidi, tutti con la stessa tecnica, quella dello strangolamento con il reggiseno delle sue vittime. Riuscendo a tenere in scacco a lungo la polizia che, in principio, non può sospettare di lui che è riuscito così bene a riscattarsi e reinserirsi, di  questo ‘esempio’ di cui la società può andar fiera. Ci vorranno quasi 2 anni prima che l’Fbi riesca a stanarlo in Florida dove Jack, ormai 42enne,  si è rifugiato con la sua fidanzata non ancora ventenne. Il 28 giugno 1994 viene condannato all’ergastolo per la lunga scia di sangue che si è lasciato dietro. Il giorno dopo si toglie la vita, dopo aver tentato in tutti i modi di dimostrare la propria innocenza.

Sul palco Malkovich racconta i dolori e le fortune di Jack. Conquistando la ‘fiducia’ del pubblico che ride con lui, sogna, si dispera, fino a rimanere letteralmente terrorizzato nell’assistere impotente alla uccisione delle sue vittime (simulazioni che l’attore, con i suoi gesti, la mimica facciale, i grugniti, rende quasi vere). In un vortice continuo di alti e bassi, di presunte redenzioni dal male e drammatiche ricadute nell’omicidio. Di bugie miste a verità. Da frastornare lo spettatore, tanto è convincente la recitazione, al punto da non comprendere più la linea che si frappone fra il Jack vittima (Jeckil) e il Jack sanguinario (mr. Hyde). Ad alternare la recitazione, le musiche di Gluck, Mozart, Beethoven, Vivaldi interpretate dalla Wiener Akademie, l’orchestra barocca diretta dal maestro Haselbock. E il meraviglioso canto delle due soprano Laura Aikin e Aleksandra Zamojska ad interpretare le donne che Jack ama, ripudia, conquista, uccide.  Melodie che lo affascinano, lo turbano, lo scuotono. Come “Ah! perfido”,di Beethoven: “ah perfido  spergiuro. Ove s'intese tirannia più crudel? Va, scellerato! va, pur fuggi da me, L'ira de' numi non fuggirai. Se v'è giustizia in ciel, se v'è pietà, Congiureranno a gara tutti a punirti!

Uno spettacolo ricco di emozioni, a tinte rosa come l’amore, rosse come il sangue.  Che il genio di Malkovic sa rendere unico, grazie alle sue doti di improvvisazione. Eccolo, per due volte, fare un riferimento a Piazza Duomo: che auspicasse di poter recitare lì, più che al Teatro Romano? Probabilmente sì. Nessuna delle due location era comunque adatta ad ospitare una rappresentazione del genere. Ne sa qualcosa il pubblico festivaliero (finalmente numeroso) che ha visto fin troppo penalizzato il canto delle due soprano e la musica dell’orchestra barocca.

La lunga giornata dell’attore americano, cominciata nel pomeriggio con il ritiro del Premio “Una finestra sui 2 Mondi” , si è conclusa con la cena in una casa privata spoletina. Dove Malkovich ha piacevolmente subito l’assalto di qualche sua fan, specialmente da parte di una signora, ormai un pò avanti con l’età, che sembrava non resistere al suo fascino. Malkovich in compenso ha resistito benissimo. © Riproduzione riservata

Foto Ivano Trabalza per Tuttoggi.info