150 ANNI DI ITALIA UNITA E LA GRANDE LETTERATURA CONTEMPORANEA. DA DE AMICIS A ARBASINO, GRAMSCI, CROCE FINO AI GIORNI NOSTRI (Foto I. Trabalza)

di Jacopo Brucalossi

“Sarebbe esistita la grande letteratura italiana degli ultimi 150 anni senza un’Italia unita? Certamente no, anzi, possiamo affermare che l’Unità di Italia sia stato un presupposto fondamentale per la nascita e la crescita della letteratura moderna”. Così Ernesto Galli della Loggia conclude il suo spettacolo artistico-letterario, fatto di 15 letture tratte da romanzi e saggi che hanno segnato la storia letteraria dell’Italia unita.

Uno per ogni decennio, dal 1860 al 2000. I brani sono stati magistralmente interpretati da Adriana Asti e dal direttore artistico del Festival Giorgio Ferrara, con l’accompagnamento musicale del pianoforte del maestro Maurizio Agostini.

“Questo progetto – ha spiegato Galli della Loggia nell’introduzione – rappresenta un compromesso tra letteratura e storia. Il suo scopo non è quello di fare un mero excursus degli ultimi 150 anni di storia italiana, bensì quello di provare a disegnare il percorso dei sentimenti dei nostri concittadini dal 1860 ai giorni nostri”.

Emozioni che risaltano grazie alle voci narranti della coppia per antonomasia del Festival,  impegnate ora in brani tratti da romanzi, ora a raccontare frammenti di vita quotidiana e testi politicamente e moralmente impegnati.

Così, un passo del Libro Cuore di Edmondo de Amicis ricorda la perenne divisione tra ricchi e poveri mentre un brano da “Fratelli d’Italia” di Alberto Arbasino racconta le mitiche vacanze estive di alcuni giovani durante il boom economico degli anni ‘60.

Ma c’è spazio anche per Antonio Gramsci e la concezione morale della politica in “2000 pagine di Gramsci”, così come trovano rappresentazione il tema della libertà, espresso da Benedetto Croce ne la “Storia d’Europa del secolo decimonono”, e quello della Guerra secondo Cesare Pavese ne “La casa in collina” del 1947 quando scriveva che “solo per i morti la guerra è finita davvero”. 

Il decennio del 1980 è “occupato” da Leonardo Sciascia che ne “L’affaire Moro” sancisce la sconfitta delle brigate rosse, incapaci di propagandare la loro missione al di fuori dei canali della clandestinità.

Di strettissima attualità il brano scelto per l’ultimo decennio: “Cuore di mamma” di Susanna Matteucci che racconta la trattativa tra una ragazza italiana e un gruppo di badanti ucraine, descritte come fossero delle orchesse, cui la giovane si rivolge per assistere la propria madre.

A concludere lo spettacolo  la poesia del Manzoni “Marzo <?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" />1821”, letta da Adriana Asti sulle note del “Va pensiero”.  

Un centinaio in tutto i presenti al Caio Melisso – Spazio Carla Fendi che hanno salutato con un lungo applauso la rappresentazione.

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Foto Ivano Trabalza per Tuttoggi.info