INIZIA IL "GRAN FINALE" DI SPOLETO53 CON FANNY ARDANT E "PATRIE LETTERE" (foto I.Trabalza)

(Car.Van.)- Doppia conferenza stampa questa mattina per dare avvio al "gran finale" del Festival dei 2Mondi. Due gli spettacoli da presentare ed entrambi di grande interesse. Si inizia con "Patrie lettere", lavoro curato dal Prof. Ernesto Galli della Loggia, molto conosciuto come editorialista del Corriere della Sera, ma vecchia conoscenza dell'Umbria, quando negli anni '80 ricoprì il ruolo di docente di Storia delle Dottrine Politiche alla facoltà di Scienze Politiche di Perugia. Nella messa in scena si intende celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Quante migliaia, anzi centinaia di migliaia, di romanzi, di narrazioni, di memorie in questi lunghi anni dell'unità.

Da questo enorme deposito Galli della Loggia ha provato a trarre per ogni decennio non più di tre quattro pagine a vario titolo esemplari: esemplari dello spirito dei tempi, della loro atmosfera sentimentale, politica, culturale. Un’operazione senz’altro temeraria che tuttavia può valere come suggerimento di un percorso, come traccia di un itinerario. Come indicazione per guardare in modo nuovo ad una storia che è la nostra storia, ad un Paese che è stato e resta il nostro Paese. Ovviamente l'attenzione si concentra sugli autori scelti e sul perchè quelli e non altri. Ma su questo il curatore è abbastanza netto "C'è un filo logico in queste scelte ed è legato anche ad un tema generale che è quello dell'evolversi della storia del nostro paese. In ogni caso si sarebbe dovuto buttare giù qualcuno dalla torre".

Ad esempio un "qualcuno" di quelli caduti è Pierpaolo Pasolini, mentre una figura salvata è Rosa Matteucci, umbra di origini "...che non abbiamo scelto perchè è di queste parti...".

Per ogni pagina da leggere una canzone ad hoc abbinata ed eseguita al piano da Maurizio Agostini, e due attori-lettori d'eccezione: il M° Giorgio Ferrara e l'attrice Adriana Asti.

Il trio è sostanzialmente molto compiaciuto dell'operazione artistica e rifugge qualsiasi tentativo dei giornalisti di spostare il filo conduttore della narrazione per autori dallo storico-sociale al politico.

Solo un degno modo di celebrare l'Unità d'Italia, e se lo dice il Professore, c'è da credergli.

Ma è alle 13 che fa il suo ingresso in scena al Meeting Point una vera diva, una di quelle donne che quando solcano l'aria intorno, tutti si allontanano con deferenza. Fanny Ardant è all'altezza della sua immagine. Tutta vestita di nero, e con indosso un paio di occhialoni scuri alla Jackie Kennedy, per un paradosso, sembra sempre di più assomigliare al personaggio di Maria Callas da lei interpretato per la regia di Franco Zeffirelli in "Callas forever".

Dal gesto elegante, quando inizia a parlare si fa un pò fatica a sentirla, sussurra e si ispira guardando continuamente un cielo un pò nuvoloso, anche se inorgoglisce i presenti affermando in perfetto italiano che " A Spoleto c'è qualcosa di magico...". E così il  M° Ferrara da buon padrone di casa, si offre di far conoscere tutta Spoleto alla Ardant nei due giorni in cui rimarrà e nella speranza che l'attrice ci metta radici. Hai visto mai.

La Ardant è qui per portare in scena "Chants d'Est", un viaggio attraverso la Mitteleuropa. Lo spettacolo è nato dal desiderio della violoncellista Sonia Wieder-Atherton, presente in conferenza stampa, di riunire le musiche di quell’Europa dell’Est che lei predilige – poi pubblicate nel disco Chants d’Est, uscito all’inizio 2009 da Naïve – e i testi di grandi scrittori letti dalla voce vellutata e profonda di Fanny Ardant.

La prima di Chants d’Est ha avuto luogo in dicembre 2009 al Chapiteau Romanès di Paris. Tre serate in cui la musicista e l’attrice, accompagnate dai musicisti de l’Ensemble Niguna hanno trasportato il

pubblico del tendone come zingari in un universo fuori dal tempo, che supera le frontiere, attraversandole come il Danubio.

A Spoleto la formazione artistica vede al posto dell'Ensemble Niguna, l' Ensemble da camera dell’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli con direttore d’orchestra Gennaro Coppabianca.

Un legame quello con Napoli che l'attrice rimarca anche in relazione agli ultimi film fatti e tutti con registi napoletani, Paolo Sorrentino, Mario Martone e Vincenzo Marra.

I testi prescelti sono impegnativi, Kafka, Marina Cvetaeva e Reiner Maria Rilke. Ma l'esperimento del "reading "letterario accompagnato dalla musica è sempre più in voga-Patrie Lettere di Galli della Loggia ha la stessa vocazione- segno questo di un gradimento del pubblico che ne amplifica la ricerca e ne affina il gusto della messa in scena.

Da non mancare.