CASA MENOTTI, IL PASSATO E IL FUTURO ABITANO QUI GRAZIE ALLA FONDAZIONE MONINI. (Foto I. Trabalza)

Taglio del nastro ieri a Casa Menotti per il nuovo Centro di documentazione del Festival dei 2 Mondi. Sarà qui, fra le mura care al M° Gian Carlo Menotti, fra i suoi oggetti, che il passato e il futuro del Festival sarà gelosamente custodito. Un intervento che vede in prima ed unica fila la Fondazione Monini dei fratelli Maria Flora e Zefferino i quali, dopo aver acquistato Casa Menotti, la splendida residenza che affaccia su Piazza del Duomo, hanno deciso di lavorare sodo per non far perdere le tracce dell’immensa opera creata dal fondatore della kermesse spoletina. A fare gli onori di casa è Maria Flora (è lei a coordinare i lavori di recupero e restauro dell’immenso archivio festivaliero) che mostra ai tanti ospiti che non hanno voluto mancare l’appuntamento una sorpresa: “il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha concesso l’Alto Patronato al progetto “Casa Menotti”” dice euforica l’imprenditrice.

Con lei c’è il sindaco Daniele Benedetti, il presidente e d.a. Giorgio Ferrara e, ovviamente, Zefferino Monini. Ferrara assicura che tutto il materiale della Fondazione sarà sempre trasferito a Casa Menotti. Più difficile l’opera d’inventario, catalogazione, ricerca e restauro dei materiali del primi 50 anni del festival. Ma le sorprese non sono finite. Nel corso della conferenza stampa il noto giornalista Melo Freni - già caporedattore del Tg1 e fra i più attenti cronisti delle edizioni festivaliere firmate dal Duca di Spoleto – ha voluto donare al Centro una intervista tv di oltre 1 ora di girato con il Duca di Spoleto, come gli spoletini avevano soprannominato il fondatore del Festival. Un documento raro, prezioso, non solo sotto il profilo storico. Perché Menotti, in quella intervista, parla anche del futuro del Festival cosciente che “dopo di lui la manifestazione andrà ugualmente avanti, inevitabilmente diverso dal suo”. Dichiarazioni che aiutano a sdoganare definitivamente il nuovo corso che il Mibac ha affidato 3 anni orsono a Giorgio Ferrara, fra le critiche di coloro che sono rimasti ancorati alla famiglia Menotti: quelli che avrebbero preferito la fine del Festival pur di non vedere ancora un Menotti (Francis per la precisione) alla guida della kermesse. (Car.Cer.)

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Foto I. Trabalza Studio©