52° FESTIVAL DEI 2 MONDI: A SPOLETO PIERLUIGI PIZZI ED IL "MOZART" DI GUITRY E HAHN (Photogallery)
Pier Luigi Pizzi è una vecchia conoscenza del Festival. Gli spoletini e gli addetti ai lavori lo sanno bene. Sue le scene ed i costumi di tanti lavori messi in scena in varie edizioni della kermesse. Con la Compagnia dei Giovani, insieme a Giorgio de Lullo, Rossella Falk, Romolo Valli, Tino Buazzelli e Anna Maria Guarnieri, ha costituito quel nocciolo duro della prosa dei Festival anni '60-'70.
Pizzi si dice entusiasta di tornare a lavorare in un Festival " che ci ha messo splendidamente a nostro agio nella produzione di questo lavoro", sottolineando quindi una caratteristica di alto profilo professionale della struttura festivaliera che in questa edizione si sta sentendo sempre più spesso nelle conferenze stampa degli artisti.
Caso raro, se non unico, nel panorama europeo, Pier Luigi Pizzi è un esempio di artista che dal suo campo, la scenografia ed i costumi, passa agevolmente anche alla regia, come nel caso appunto del Mozart, anzi " Mozàrt", alla francese.
Perché se c'è una netta caratteristica in questa opera, che andrà in scena per una Prima italiana il 3 Luglio al Chiostro di S. Nicolò, è proprio l'attaccamento alla tradizione francese della Comédie musicale.
Dice Pizzi in conferenza stampa" c'è Mozart, ma non è la sua musica, c'è del marivauxdage ma senza Marivaux, c'è il secolo dei lumi ma sotto altre luci . Insomma è un elegante "pastiche" nato dal genio di Sacha Guitry e dalla complicità ironica e raffinata di Reynaldo Hahn.
Pizzi ci mette del suo ovviamente, e sfronda molto dei dialoghi " verbosi" che come da tradizione descrivono molto il contesto storico e sociale dell'epoca. Ciò che interessa maggiormente il regista in questo caso è mettere in luce un Mozart gioioso e confidente, desiderato dalle signore di questo salon parigino degli anni '20, epoca in cui Pizzi traspone la scena, luogo di chiacchiericcio ed intrigo amoroso. Quasi fosse un prodromo al Don Giovanni?
Molto interessante in questo senso l'intervento del giovanissimo, quanto "passionale", direttore d'orchestra, Jean Luc Tingaud,che spiega l'importanza della partitura di Hahn, chiarendo molto bene che non di "note mozartiane" si tratta. Tingaud non esita a definire l'esperienza spoletina " entusiasmante" e ringrazia molto anche l'organizzazione del Festival, nella persona di Alessio Vlad, che gli ha consentito di mettere in piedi un cast di attori "straordinari", sia per le capacità recitative che per le doti canore. Vale solo la pena di citare Sophie Haudebourg, splendida giovane attrice, nella parte di Mozart, Marie- Therese Keller, attrice dall'intensa allure, nella parte di Madame D'Epinay ed il grande Jean Sorel nella parte del Barone Grimm.
A Sorel, Pizzi dedica quella che a volte è la devozione al contrario del regista verso l'attore " Jean l'ho voluto io, era perfetto per la parte del Barone Grimm". Qualcuno chiede a Sorel " Canterà anche lei in scena? ", e Giorgio Ferrara che non resiste interviene dicendo " Non vedo l'ora di sentir cantare Jean..." suscitando l'ilarità dei presenti, mentre uno spiritoso Sorel si schernisce spiegando che sarà un "ferreo" Barone Grimm ma che no, lui non canterà.
Su tutto, traccia di quella fucina di giovani che è sempre stata Spoleto, il ruolo della giovane, quanto capace orchestra "J. Futura" ( J sta per Jeunesse) di Trento che riceve le lodi entusiaste del M° Tingaud e di cui TO si occuperà prima della fine del Festival.
(Carlo Vantaggioli)
Una sintesi della conferenza stampa e dello spettacolo sarà disponibile durante la striscia quotidiana di SpoleTOfestivalcorner in onda tutte le sede su Umbria Tv e Sky943 alle 22,00 (replica dopo le 24,00 e alle 14,15)